Il cammino di Oropa… per geocacher!

Alla scoperta della zona di Oropa e Biella con una nuova geocacher, zoraroxx87
Il geocaching non è solo trekking e risoluzione di enigmi, ma anche un bellissimo modo per conoscere nuove persone ed esplorare località magari a due passi da casa ma a noi sconosciute!


“Se solo un paio di mesi fa, qualcuno mi avesse detto che avrei trascorso una domenica sera in un ospedale abbandonato,  in compagnia di tre ragazzi appena conosciuti intenti a cercare un contenitore nascosto al suo interno, sicuramente non ci avrei creduto, ma un paio di mesi fa non conoscevo il Geocaching e la sua community, ma questa è un’altra storia.

Quindi andiamo con ordine: 

Grazie al Forum mi metto d’accordo con NebuJunior88IlViscido81 e pi3zz per trascorrere l’ultima domenica di Novembre insieme per cercare delle cache tra Biella e Oropa. 

Ci troviamo tutti la mattina al parcheggio del centro commerciale di Biella e facciamo conoscenza, il tempo di un rapido caffè e subito ci dirigiamo verso la prima Mystery ηλεκτρον GC7E8QX proprio all’interno del parcheggio, ci impieghiamo poco tempo ed anche il sole è dalla nostra parte; nonostante sia novembre, infatti, la temperatura è mite ed è più che un Park and Grab; decidiamo di lasciare quindi le auto per tutta la mattinata e proseguire a piedi la caccia.

Lungo la strada provinciale troviamo tre cache traditional, in particolare come punti di interesse vorrei ricordare quella chiamata Un Nuraghe a Biella GC695T3 per il posto suggestivo.

Ritornando verso la direzione del centro città, iniziamo ad imbatterci nelle prime fabbriche tessili abbandonate, caratteristiche della zona e testimoni di un tempo che non c’è più: proprio in una di queste fabbriche fatiscenti troviamo una Mystery Sul filo di Lana GC7KBJ1, che ci porterà ad osservarne un’altra non troppo distante.

Biella infatti, come diverse altre città della zona,  è un vero e proprio paradiso per colossali esplorazioni urbex, per gli amanti del genere.

A riguardo, seguendo la prossima cache, proviamo poco dopo ad entrare nell’ Ex ospedale degli infermi- Lost place Multi-cache GC8JRFX, abbandonato dal 2014 e purtroppo già in forte stato di degrado.

Le entrate sono tutte sbarrate, anche se la più “comoda” rimane quella indicata dalle coordinate della cache ma è l’ora di pranzo e c’è troppa gente per strada ed affacciata ai balconi limitrofi, potrebbero vederci,  così rimandiamo a dopo il crepuscolo. Non ci facciamo scoraggiare e poco dopo troviamo la cache Le cascate di via Cernaia GC6E53M, anche questo luogo molto particolare.

Spinti un po’ dalla fame un po’ da una cache Wherigo, raggiungiamo il meraviglioso centro città, dove l’aiuto spoiler più divertente è arrivato da una signora carinissima che stava passeggiando con l’anziana madre: sentendoci discutere su chi potesse essere il personaggio rappresentato dalla statua della piazza più grande, si è “intromessa” nei nostri discorsi, con la fierezza tipica di chi ama la propria città finendo per essere di grande aiuto, nel risolvere uno degli enigmi. 

Andiamo alle coordinate della soluzione e poi piccola pausa dal Kebabbaro che serve le mozzarelline fritte più ustionanti dell’universo, ma in ogni caso raccogliamo le forze per ritornare a passo svelto verso il centro commerciale e recuperare le auto, i navigatori ci fanno seguire due strade diverse per raggiungere la salita di Oropa, ma ci incontriamo per strada in uno spiazzo, dove parcheggiamo e ci inoltriamo nel bosco per scoprire la cache di Oropa Bagni (lost place) GC9H770 sul sentiero troviamo vari strani cartelli di avviso come “divieto di accesso” e simili, reti arancioni stile cantiere che sbarrano la strada e tutti gli altri avvertimenti che un posto abbandonato (e con la fama di essere teatro di messe nere) merita di avere. 

La struttura si presenta allo stesso tempo affascinante per la sua splendida architettura ed inquietante, soprattutto per la storia delle messe nere che la accompagna, è abbandonata definitivamente dal 1980 ma la natura con gli agenti atmosferici e l’umidità tipica dei boschi non hanno avuto pietà contro i mattoni e sembra infatti abbandonata da molto più tempo.

Recuperata la cache, facciamo una breve esplorazione intorno e poi ci dirigiamo verso il Santuario di Oropa come da programma.

Al di là del Geocaching questo luogo mistico ha sempre un suo fascino e vale la pena visitarlo anche con occhi da babbani almeno una volta nella vita, ma noi siamo lì anche per altro, 

e subito ci dirigiamo a scoprire una cache tradizionale GC1601Q abbastanza antica (2007) molto ben conservata e con Logbook originale, la omaggiamo con un piccolo Minion (contenitori permettendo li stiamo disseminando da tutta la giornata) e ci prepariamo ad espiare i nostri peccati culinari, intraprendendo la salita del Sacro Monte di Oropa, per una Adventure Lab degna degli allenamenti di Rocky in Rocky IV, per fortuna non c’era la neve. Le cappelle del Sacro Monte sono molto ben curate, unica nota negativa, purtroppo non sono illuminate all’interno, e con la poca luce invernale naturale si intravedono malamente le statuette ed è necessario illuminarle con i telefoni.

Alla culmine della salita, ci incamminiamo poi verso la Basilica Superiore, spesso quando si fa visita a questo luogo si può dire di essere “tra le nuvole” perchè accade anche di rimanere avvolti nelle nubi, effetto castello di Conte Dracula, è molto suggestivo, in questo caso però, non c’erano moltissime nuvole ma nulla toglie all’emozione di vedere la Basilica per la prima volta a chi non l’ha mai visitata prima.

Nell’enorme piazzale potete trovare diversi tipi di cache: Virtual, Mystery, EarthcacheTraditional e Wherigo, ce n’è per tutti i gusti a seconda del vostro tempo a disposizione. 

Noi ne affrontiamo due poi decidiamo di tornare a Biella visto che ormai è buio, per tentare di entrare all’Ex ospedale.

Con il buio della notte è più facile avvistare l’arrivo di babbani motorizzati mentre l’afflusso di babbani pedoni lungo la strada che costeggia l’entrata, si è notevolmente ridotto, quindi in poco tempo riusciamo ad entrare inosservati tutti e quattro. Personalmente è la prima esplorazione notturna in un ospedale e devo dire che da subito ho subito il fascino del luogo, orientarsi al buio non è semplice e spesso ci troviamo a dover scavalcare ostacoli lungo i corridoi, frutto delle azioni vandaliche di qualcuno passato prima di noi. 

Le foto spoiler del luogo prevedono singolari oggetti riconoscibili come protesi di gambe e altro ma con il tempo molto è andato perso e spesso troviamo invece macchinari rotti, provette e medicinali.

Tornano di grande aiuto per l’orientamento i progetti di piani di evacuazione ancora appesi ai muri, ma in ogni caso dopo qualche giro a vuoto tra un “come si esce da questo posto??” e un “Quello che ha disegnato questa mappa era ubriaco” finiamo anche nei sotterranei, dove ci dobbiamo abbassare per proseguire poiché sulla nostra testa passano chilometri di condutture e cavi.

Era necessario passare dai sotterranei? No. L’abbiamo fatto ugualmente? Certo che sì.

Senza troppo proseguire con gli spoiler, per chi volesse intraprendere la nostra stessa avventura, vi posso dire che troviamo finalmente la famosa cache ed esultiamo.

Complice la notte, complice l’adrenalina ed il posto, questa sarà un’esperienza che difficilmente scorderò.

Ci prepariamo ad uscire, sempre con la massima attenzione nel cercare di non essere visti o sentiti, a proposito, non fate come me, se mai vi capiterà, guardate sempre dove mettete i piedi sulle scale antincendio, perchè se accidentalmente doveste calpestare, come ho fatto io, un pezzo di ferro lasciato d’intralcio da qualche vandalo e farlo cadere per tutta la tromba delle scale, il casino è assicurato come il brivido di venire scoperti!!!

La giornata ormai è conclusa, è ora di cena ed ognuno deve tornare alla propria vita, ci salutiamo fuori dall’ospedale con la promessa di organizzare altre cacce ed esplorazioni.

Quindi a presto, stay tuned.

Ringrazio  NebuJunior88, IlViscido81 e pi3zz per la bellissima giornata trascorsa insieme.

Zoraroxx87